Nel corso degli ultimi anni si sono diffusi in Italia e nel mondo nuovi modi di fumare tabacco che stanno coinvolgendo in maniera crescente proprio i più giovani. Si tratta di “nuovi” modi di fumare che hanno conquistato il mercato ma che nascondono molti rischi.

Parliamo ovviamente delle sigarette elettroniche, introdotte nel 2006 in Italia, e dei dispositivi a tabacco riscaldato (HTP – Heated Tobacco Products), lanciate nel nostro paese nel 2014.

Rispetto agli HTP, sappiamo che oggi in Italia sono 1,7 milioni i fumatori di prodotti a tabacco riscaldato, con numeri che sono recentemente triplicati.

Perché gli adolescenti dovrebbero evitare le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato

IL MERCATO DI E CIG E HTP

Si tratta di un mercato piuttosto florido, soprattutto tra i giovani. Sappiamo infatti che la sigaretta elettronica è molto più diffusa nella fascia d’età 18-24 anni rispetto ai 50-69enni e che le HTP sono molto amate da chi ha meno di 34 anni, soprattutto se di genere femminile (qui puoi approfondire tutti questi dati).

E i giovanissimi? I dati della Global Youth Tobacco Survey (anno scolastico 2021-2022) ci dicono che la maggior parte di loro fa i primi “tiri” tra i 10 e i 13 anni, ossia alle scuole medie, e che rispetto ad alcuni anni fa sono diminuiti i fumatori di sole sigarette tradizionali e sono aumentati quelli di sigarette elettroniche e di tabacco riscaldato (HTP). In particolare, è piuttosto frequente che si faccia un uso combinato di questi 3 prodotti, probabilmente a seconda della disponibilità.

Nonostante i divieti, infatti, non è affatto impossibile acquistare questi tipi di sigarette, o in alternativa rifornirsi da parenti e amici. Del resto purtroppo non lo è mai stato nemmeno con le sigarette tradizionali…

I RISCHI PER LA SALUTE, SOPRATTUTTO PER I GIOVANI

Il boom di questi dispositivi apre però molti quesiti, in primis legati alla salute: che effetto hanno sui giovani? Sarà vero che fanno meno male? Cosa sappiamo dei loro effetti a lungo termine?

Si tratta di dubbi più che leciti. Come già espresso tra gli altri dal Ministero della Salute, dall’AIRC, e da altre associazioni e istituzioni che si occupano di fumo e salute, la cautela deve essere massima perché non abbiamo prove che questi nuovi dispositivi facciano meno male alla salute rispetto alle sigarette tradizionali, ossia che l’ipotetica riduzione del danno a livello cancerogeno e cardiovascolare è ancora tutto da dimostrare. Sappiamo invece per certo che in alcuni dispositivi i livelli di nicotina sono incredibilmente elevati, elemento che ovviamente aumenta la dipendenza e che rende più complicato riuscire a smettere.

E perché fumare è pericoloso soprattutto per i più giovani?  Dobbiamo tenere a mente che il cervello di un adolescente (e tanto più di un preadolescente!) non è ancora completamente sviluppato; risulta in particolare immatura l’area della corteccia prefrontale, che si occupa tra le altre cose di ragionamento, valutazione e pianificazione, regolazione emotiva e controllo degli impulsi.

Fumare durante la giovinezza danneggia lo sviluppo di quest’area, rendendo i ragazzi (ancora) più impulsivi, bisognosi di gratificazioni sempre maggiori e in difficoltà nel tollerare le frustrazioni se messi a confronto con i loro pari età non fumatori.

Perché gli adolescenti dovrebbero evitare le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato

CAMPAGNE PUBBLICITARIE INDIRIZZATE PROPRIO AI RAGAZZI

Nonostante siano molteplici i nodi ancora da sciogliere in merito agli effetti di e-cig e HTP, assistiamo continuamente a campagne pubblicitarie indirizzate ai più giovani, di cui purtroppo spesso loro non sono consapevoli: influencer che sui social network usano o espongono “casualmente” prodotti per fumare in diverse occasioni (qui se ne trovano interessanti esempi), o protagonisti di talent e reality che ne fanno continuamente uso quando ripresi.

Perché i produttori di sigarette si rivolgono così tanto a loro, che a ben vedere hanno anche meno disponibilità economica di un adulto per acquistare? Prima di tutto perché “il cliente giovane” è potenzialmente un cliente a vita, con davanti a sé molti anni di dipendenza e di investimenti economici in sigarette. E perché è proprio durante la giovinezza che è più facile diventare dipendenti da una sostanza, non in un’età successiva.

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L’interessante copertina del report creato dall’associazione americana Tobacco Free kids, relativo all’aggressivo social media marketing portato avanti da alcune multinazionali del tabacco

Da un punto di vista neurologico, infatti, c’è una fisiologica immaturità che fa sì che il cervello sviluppi una grande “attrattiva” per tutto ciò che può generare piacevolezza ed eccitazione, sia che si tratti di sostanze che di situazioni interpersonali. Al contempo, però, non è ancora completamente sviluppata la capacità di controllare i propri impulsi, di posticipare la ricerca del piacere, e di valutare con pienezza le conseguenze del proprio agire.

Non dimentichiamo poi che durante l’adolescenza l’appartenenza al gruppo dei pari è molto importante (non a caso la prima sigaretta è quasi sempre in compagnia), così come il desiderio di apparire già grandi e di provare a infrangere i divieti per scoprire i propri limiti.

Insomma, purtroppo i ragazzi diventano le prede perfette in questo “gioco”, spesso anche inconsapevolmente. È importante quindi che il mondo adulto non sottovaluti i rischi legati ai nuovi modi di fumare e che sia in grado di veicolare i corretti messaggi in merito al pericolo per la salute, tenendo conto di una temporanea vulnerabilità da parte dei ragazzi al fascino nei confronti del mondo del fumo.

Contattami per una consulenza su come smettere di fumare o per aiutarti ad affrontare questo tema con i tuoi figli.

RIASSUMENDO:

  • in Italia le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato (HTP) stanno avendo grande successo;
  • i rischi per la salute sono presenti e non ci sono prove di una effettiva riduzione del danno (ossia non è provato che facciano meno male delle sigarette tradizionali);
  • i giovani sono i più a rischio quando si stratta di diventare dipendenti e per questo le multinazionali del tabacco li rendono oggetto di campagne pubblicitarie aggressive e talvolta occulte;
  • gli adulti devono conoscere i rischi a cui i ragazzi possono andare incontro se decidono di fumare e discuterne con loro.